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Denaro contante addio |
2009-03-12 Articolo successivo - Stampa |
Abstract: Monete e banconote sono state in larga parte sostituite dal denaro elettronico. Vi illustriamo le differenze tra carta di credito e carta di debito e vi diamo le indicazioni essenziali per evitare truffe e raggiri.
La scelta del tipo di carta dipende dalle esigenze personali, ma è importante anche per evitare i raggiri, le cui tecniche si sono perfezionate di pari passo con la tecnologia. Il bancomat e la carta di credito classica permettono di effettuare acquisti senza pagare in contanti. La differenza che più salta agli occhi sta nel fatto che col bancomat bisogna digitare il pin mentre con la carta di credito basta apporre la propria firma sullo scontrino.La legge obbliga chi riceve un pagamento con moneta elettronica di controllare che la firma corrisponda a quella sul documento di identità del titolare. Pochi però lo fanno. Altra differenza rilevante è che, negli acquisti pagati col bancomat, la cifra spesa è addebitata subito sul conto, mentre con la carta di credito l’addebito è effettuato su un periodo più lungo, di solito un mese. Diversa è la carta prepagata, che si può avere anche senza un conto corrente di riferimento. È rilasciata a fronte di un versamento anticipato all’istituto che la emette e, a differenza di bancomat e carta di credito, consente di spendere una somma massima pari a quella versata. Per questo, è il metodo di pagamento che garantisce maggiore sicurezza laddove i rischi sono più elevati, come nel caso degli acquisti su internet. Infine c’è la carta di debito revolving, che permette di rimborsare a rate quanto speso nell’arco del mese. A fronte, ovviamente, di una certa percentuale di interessi che sono il costo del servizio.
A parte i costi richiesti dalle banche per usufruire del denaro elettronico, le insidie maggiori provengono dalle truffe. I consigli per acquistare in sicurezza sono quelli dettati da prudenza e buonsenso: non perdere mai di vista la carta, non conservarla assieme al codice segreto, non fornire mai il pin, nemmeno se a chiederlo è una mail con il logo della nostra banca. E poi pretendere che il negoziante ci chieda un documento d’identità al momento del pagamento e, in caso di furto, tenere sempre a portata di mano il numero verde per bloccarla e impedire, così, che venga sottratto denaro dal conto.
Approfondimenti: Denaro elettronico > Phishing > Internet >
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Fonte: www.studiomelpignano.it
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