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I PRESTITI PERSONALI |
2009-03-18 Articolo successivo - Stampa |
Abstract: Aumentano gli italiani che richiedono un finanziamento personale. Vi diamo alcune utili indicazioni sulle condizioni a cui prestare attenzione prima di firmare un contratto di finanziamento. Le abitudini cambiano e anche gli italiani, tradizionalmente popolo di risparmiatori, si trovano sempre più spesso a dover andare in banca non per versare denaro, ma per richiedere un prestito.
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I PRESTITI PERSONALI
Rischio rata e prestiti personali. SalvaDiritti risponde
Il prestito personale rientra nella categoria dei prestiti non finalizzati, cioè non legati all’acquisto di un particolare bene o servizio. La banca versa il denaro direttamente sul conto del richiedente, che non necessariamente è tenuto a dare garanzie come ipoteche o fideiussioni. Si tratta di un’operazione abbastanza rischiosa per chi concede il prestito; quindi è bene sgomberare subito il campo da ogni possibile dubbio: che il denaro richiesto ammonti a poche migliaia di euro o a una cifra più consistente, il prestito ha sempre un costo che si calcola in termini di Tan e Taeg.
Il primo è il tasso annuo nominale, cioè il tasso di interesse che è sempre fisso. Il taeg, il tasso annuo effettivo globale, è il parametro più importante perché include, oltre al tan, tutti i costi accessori come le spese di istruttoria della pratica e quelle assicurative. Il taeg è il valore più importante anche perché consente la comparazione tra diversi istituti di credito. A parità di importo e di durata del prestito, minore è il valore del taeg, minore sarà il prezzo pagato alla banca per ottenere il prestito.
Una forma tutta particolare di prestito personale, riservata a pensionati e lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato, è la cessione del quinto dello stipendio. In questo caso, la rata è rimborsata dal datore di lavoro o dall’istituto di previdenza, che la trattengono direttamente dalla busta paga o dalla pensione. Rispetto al prestito personale ha almeno due vantaggi: essendo un’operazione abbastanza sicura per chi la concede, spesso consente di ottenere cifre più alte. E poi consente l’accesso al credito anche a persone per qualunque motivo ritenute “poco affidabili”. Spesso è l’unica strada possibile per chi si vede negata la possibilità di ottenere un prestito personale classico.
Leggere bene il contratto prima di firmarlo, in questo come in altri casi, è fondamentale. Così come conoscere i propri diritti. Chi chiede un prestito, ad esempio, ha sempre la possibilità di recedere dal contratto con una penalità che non può superare l’1% dell’importo finanziato. Impossibile, invece, la situazione inversa, cioè la richiesta del rimborso immediato da parte dell’istituto di credito. Accorgimento non di poco conto, infine, è tenere bene a mente la data di scadenza delle rate. Questa è riportata una volta per tutte nel contratto: la banca non invia nessun pro memoria al cliente che, in caso di ripetuti ritardi o dimenticanze, può trovare il proprio nome iscritto nel registro dei cattivi pagatori.
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Approfondimenti: Banche >
Autore: SalvaDiritti
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Fonte: SalvaDiritti