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Servizio: il denaro elettronico

2009-03-27 Articolo successivo - Stampa

Abstract: Denaro contante addio. Monete e banconote nell’ultimo decennio sono state sostituite, almeno per gli acquisti importanti, dal denaro elettronico.
di Valeria Blanco





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Servizio: il denaro elettronico
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Acquisti sicuri con le carte di credito. Se ne parla a SalvaDiritti



Denaro contante addio. Monete e banconote nell’ultimo decennio sono state sostituite, almeno per gli acquisti importanti, dal denaro elettronico. Dal pagobancomat alla carta di debito - detta revolving - passando per la più comune carta di credito che può essere classica o prepagata, la tecnica è la stessa: la tessera plastificata corredata da banda magnetica o microchip si attiva digitando il pin, codice di sicurezza che deve rimanere segreto. E consente il prelievo di denaro dal proprio conto o il pagamento degli acquisti nei negozi. La scelta del tipo di carta dipende dalle esigenze personali, ma è importante anche per evitare i raggiri, le cui tecniche si sono perfezionate di pari passo con la tecnologia. Il bancomat e la carta di credito classica permettono di effettuare acquisti senza pagare in contanti. La differenza che più salta agli occhi sta nel fatto che col bancomat bisogna digitare il pin mentre con la carta di credito basta apporre la propria firma sullo scontrino. La legge obbliga chi riceve un pagamento con moneta elettronica a controllare che la firma corrisponda a quella sul documento di identità del titolare. Pochi però lo fanno. Altra differenza rilevante è che, negli acquisti pagati col bancomat, la cifra spesa è addebitata subito sul conto, mentre con la carta di credito l’addebito è effettuato su un periodo più lungo, di solito un mese. Diversa è la carta prepagata, che si può avere anche senza un conto corrente di riferimento. È rilasciata a fronte di un versamento anticipato all’istituto che la emette e, a differenza di bancomat e carta di credito, consente di spendere una somma massima pari a quella versata. Per questo, è il metodo di pagamento che garantisce maggiore sicurezza laddove i rischi sono più elevati, come nel caso degli acquisti su internet. Infine c’è la carta di debito revolving, che permette di rimborsare a rate quanto speso nell’arco del mese. A fronte, ovviamente, di una certa percentuale di interessi che sono il costo del servizio. A parte i costi richiesti dalle banche per usufruire del denaro elettronico, le insidie maggiori provengono dalle truffe. I consigli per acquistare in sicurezza sono quelli dettati da prudenza e buonsenso: non perdere mai di vista la carta, non conservarla assieme al codice segreto, non fornire mai il pin, nemmeno se a chiederlo è una mail con il logo della nostra banca. E poi pretendere che il negoziante ci chieda un documento d’identità al momento del pagamento e, in caso di furto, tenere sempre a portata di mano il numero verde per bloccarla e impedire, così, che venga sottratto denaro dal conto.

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Barbara Masulli: Partiamo proprio da questo punto, in caso di furto, ovviamente la prima cosa da fare è bloccare la carta di credito. Ma eventuali acquisti illeciti che vengono fatti su chi ricadono? Cioè, in sostanza, il titolare della carta di credito può essere rimborsato?

Avv. Melpignano: In teoria si, in pratica è molto difficile, quello che dobbiamo cercare di fare subito non appena ci rendiamo conto che ci è capitata questa disgrazia è chiamare immediatamente il numero verde e bloccare la carta di credito. Consideriamo però che molto spesso le operazioni di acquisti e prelievi accadono in tempi rapidissimi soprattutto poi se il furto dei dati della carta è avvenuto su internet, e quindi comunque la denuncia interviene quando il danno in parte è già fatto.

Barbara Masulli: Quindi ci dobbiamo rassegnare a perdere quei soldi?

Avv. Melpignano: È il prezzo da pagare per utilizzare questa tecnologia non possiamo avere la certezza di bloccare un secondo dopo lo smarrimento della carta la nostra carta, perché non stiamo a controllare se abbiamo nel portafogli la carta ogni secondo.

Barbara Masulli: Abbiamo visto nel servizio che è possibile pagare a rate con le carte di debito revolving, ma il pagamento rateale è possibile farlo anche con le carte di credito tradizionali?

Avv. Melpignano: Si ma costa, i pagamenti rateali costano tutti, il costo è in alcuni casi visibile in altri meno visibile, le carte revolving nascono per essere carte di pagamento rateale, quindi carte di debito. La carta di credito che invece dovrebbe avere la funzione contraria, cioè ti anticipo sostanzialmente dei soldi virtuali e te li addebito a fine mese, può essere però utilizzata anche per un acquisto a debito.

Barbara Masulli: Ma quindi non ci conviene?

Avv. Melpignano: Come tutte le operazioni finanziarie si tratta di calcolare i costi, spesso si tende a sottovalutare l’incidenza del costo perché si pensa siano piccole somme, in realtà non è così perché gli interessi sono piuttosto elevati.

Barbara Masulli: Con lo sviluppo di internet c’è stato un boom dei pagamenti on line, quali sono i rischi per questo tipo di pagamenti?

Avv. Melpignano: I rischi sono in teoria illimitati, consideriamo due tipi di rischi: innanzitutto il prosciugamento delle nostre finanze. Le carte di credito hanno di solito un tetto massimo quando vengono acquistate ma ciascuno di noi ha la possibilità di chiedere in banca un ampliamento del proprio affidamento sulla carta, quindi posso spendere fino a tre mila, cinque mila ma anche dieci mila e oltre euro al mese con la mia carta di credito, per cui tanto più è elevato l’importo disponibile sulla mia carta, tanto più è elevato il rischio che io corro nel momento in cui faccio transazioni non protette su internet. Questo poi è l’altro problema, della protezione, in realtà si dice sempre “effettuate acquisti sui siti sicuri”, ma quando possiamo dire che un sito è veramente sicuro? Allora, non bisogna andare mai sui siti poco conosciuti o poco accreditati, bisogna utilizzare esclusivamente quei siti che adottano sistemi di protezione, quale la crittografia SSL, alcuni browser, alcuni sistemi di navigazione, tipo explorer utilizzano un marchietto, un lucchetto, per far capire che quella transazione è sicura, è chiaro che c’è un flusso di dati che va via e chiunque potrebbe intercettarli e quindi usarli.

Barbara Masulli: Le carte prepagate in questo ci vengono incontro?

Avv. Melpignano: Le carte prepagate ci consentono di subire al massimo un danno pari all’importo che abbiamo caricato sulla carta prepagata, per cui da questo punto di vista sono assolutamente da prediligere per gli acquisti su internet.

Barbara Masulli: Esistono tanti circuiti di carte di credito, noi come facciamo ad orientarci, qual è quello più vantaggioso?

Avv. Melpignano: Cerchiamo anche di sfatare questo mito, sostanzialmente chi gestisce una carta di credito fa da tramite tra l’acquirente finale e la banca, e poi porta i conti e gestisce la contabilità. Uno dei criteri maggiormente adottati è quello della divulgazione delle carta di credito, quindi siamo portati a chiedere la carta di credito di quel circuito che magari vediamo più spesso sulle vetrofanie dei negozi.

Barbara Masulli: Stanno entrando in circolazione carte di credito con un chip per le quali è sufficiente digitare un pin e non più apporre la firma, quali sono i rischi in questo caso?

Avv. Melpignano: I rischi sono più elevati delle carte di credito tradizionali, quelle per le quali bisogna apporre la firma. È chiaro che chiunque potrebbe in teoria falsificare la mia firma ma sono in grado di contrastarlo, chiunque potrebbe rubare il mio pin, il codice segreto, il codice personale di identificazione, e in questo caso diventa per me più difficile dimostrare. Sono tanti i casi in cui ci segnalano di aver subito sottrazione di denaro dalle loro carte mentre si trovavano a Milano con acquisti fatti a Roma. Diventa difficile poter dimostrare che nessuno abbia trafugato i nostri codici o che non abbiamo lasciato il classico bigliettino fuori posto e qualcuno abbia segnato i nostri codici.

Barbara Masulli: A proposito di pin in questa settimana ci sono arrivate molte mail che hanno denunciato un problema, ossia quello di ricevere mail da parte di banche che richiedono l’inserimento di un pin o l’aggiornamento di dati sensibili. Chiariamolo, le banche inviano questo tipo di mail o no?

Avv. Melpignano: Normalmente chi riceve queste mail è vittima di truffe e raggiri, non dobbiamo mai lasciare i nostri dati personali, i nostri pin, a chi invia tramite posta elettronica una richiesta in tal senso.


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Acquisti sicuri con le carte di credito. Se ne parla a SalvaDiritti

Approfondimenti: Denaro elettronico > Servizio >

Autore: SalvaDiritti
Fonte: SalvaDiritti

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